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Post - Giò

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Vi posto un'altra piccola ricerca che ho fatto sulle donne che hanno partecipato attivamente al Risorgimento e che non troviamo nei libri scolastici.
E' uno scritto che ho preso interamente dal web.


Si comincia con Colomba Antonietti, la figlia di un fornaio dell’Umbria. Finita dentro i giorni della Repubblica romana del 1849. Una donna non comune, ma chi lo era allora? Moglie di un combattente, Luigi Porzi, che non si risposò più dopo averla persa per un colpo dei francesi. Si va avanti con Anita Garibaldi. Fa la guerriglia ai pregiudizi e alle cattiverie. Tende imboscate ai benpensanti. Ascolta le ragioni del cuore. Muore, come morivano le eroine dell’Ottocento. Che non c’erano lacrime di commozione ma solo dispiacere, e forse rabbia, per non farcela a vedere quello che sarebbe stato. Ci sono donne con nomi che non finiscono mai per ragioni che non sono le stesse: Cristina Trivulzio di Belgiojoso o Giuseppa Bolognara Calcagno, Peppa la cannoniera. Una nobildonna milanese e la trovatella siciliana. I salotti dell’aristocrazia e le osterie mal frequentate. Cristina che combatte il suo piccolo mondo antico, Giuseppa che cresce, lavora, impara e dice «chi pecora si fa, il lupo se lo mangia». Serva, stalliera e poi per strada a combattere i Borboni. Con gli uomini, meglio di un uomo. La sua storia scovata, lucidata e raccontata da Dacia Maraini. Come quella di Enrichetta Di Lorenzo, la compagna di Carlo Pisacane. Colta e curiosa.
Le altre donne hanno suoni che vengono da lontano: Margaret Fuller, l’americana arrivata in Italia per vedere come si rivoltava un popolo. O Sara Levi Nathan, «la banchiera della rivoluzione». E Rosalie Montmasson, l’unica donna dei Mille di Garibaldi. L’Italia «espressione geografica» di Metternich per loro era solo una battuta venuta male.
«Svelta, intelligente, ardita e prudente insieme», cioè Antonietta De Pace. Una famiglia che l’aveva educata a pensare. E lei, ricca e fortunata, ma sensibile e attenta, alle condizioni dei contadini del Salentino. Aveva studiato diritto per difenderli meglio. Poi si era spesa per l’Italia. Una delle tante, delle troppe che neanche 150 anni sono bastati per ricordare.

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Parliamo in libertà / Re:nucleare si nucleare no
« il: Marzo 15, 2011, 10:39:11 am »
Sono andata subito a leggere l'articolo, non riesco invece a sentire bene le parole del video, c'è la musica di sottofondo che copre un po' la voce.

Succede anche a voi???    CIAOX CIAOX



5307
Parliamo in libertà / Re:nucleare si nucleare no
« il: Marzo 15, 2011, 07:24:29 am »
Questo è un tema veramente importante.

Cerchiamo, nel nostro piccolo, di fare informazione su questo argomento.

Potrebbe aiutare a darci una preparazione per affrontare il referendum.

5308
Parliamo in libertà / Re:BUONGIORNO 2011
« il: Marzo 15, 2011, 07:16:51 am »


                                   


Buona giornata a tutti, per ora un sole pallidino cerca di farsi largo tra le nuvole.

                                           CIAOX CIAOX CIAOX

5309
Al primo tuon di marzo, si svegliano le serpi.



Meglio non andare scalzi.....   CIAOX CIAOX

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Per preparare questo tricolore ho visitato il web ed ho trovato queste informazioni interessanti, che forse in qualche cassetto della memoria giacevano, ma che non ricordavo più.


"La bandiera della Repubblica italiana è il Tricolore: verde, bianco e rosso a tre bande verticali di eguale dimensione"
Articolo 12 della Costituzione italiana



Anche i colori della bandiera sono stabiliti, ed ho messo quelli nel tricolore che vi ho inviato.

Vi riporto questo discorso del Carducci sul significato dei tre colori della nostra bandiera.


Dal discorso di Giosuè Carducci, tenuto il 7 gennaio 1897 a Reggio Emilia per celebrare il 1° centenario della nascita del Tricolore

«Sii benedetta! Benedetta nell'immacolata origine, benedetta nella via di prove e di sventure per cui immacolata ancora procedesti, benedetta nella battaglia e nella vittoria, ora e sempre, nei secoli! Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all' Etna; le nevi delle alpi, l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani, E subito quei colori parlarono alle anime generose e gentili, con le ispirazioni e gli effetti delle virtù onde la patria sta e si augusta: il bianco, la fede serena alle idee che fanno divina l' anima nella costanza dei savi; il verde, la perpetua rifioritura della speranza a frutto di bene nella gioventù de' poeti; il rosso, la passione ed il sangue dei martiri e degli eroi, E subito il popolo cantò alla sua bandiera ch' ella era la più bella di tutte e che sempre voleva lei e con lei la libertà»,




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Parliamo in libertà / Celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia
« il: Marzo 15, 2011, 06:49:20 am »

Salve amici, ho pensato di far sventolare il tricolore sul forum, per partecipare alla celebrazione dei 150 anni dell'Unità d'Italia.


 







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L'angolo dei golosi / Re:Agnolotti e ravioli... sapete la.......
« il: Marzo 14, 2011, 17:41:19 pm »
Nica, me la dovete dire voi?

Funziona come i tuoi quesiti ortografici.   CIAOX CIAOX

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