I lillà sono arrivati nei nostri giardini dalla Persia grazie agli Arabi. Pare che sia stata introdotta in Austria da un ambasciatore dell’imperatore Ferdinando primo, che li ricevette in dono dai giardini di Costantinopoli.
La pianta è detta anche Syringa vulgaris e , in italiano, serenella. I fiori, piccoli, profumati, di colore lilla, rosato o bianco, sono raccolti in pannocchie. Sembra che i fiori per il loro profumo attirino moltissimo le farfalle.
In Italia è il fiore dell' "emozione d'amore". Esprime la timidezza nel parlare d'amore con chi si ama.
Utilizzata soprattutto a scopi decorativi, la profumatissima Syringa Vulgaris, è stata ampiamente usata in passato anche a scopo curativo. Il decotto della corteccia veniva utilizzato come febbrifugo, dall'infuso delle foglie venivano attribuite proprietà decongestionanti per il fegato e la digestione. Con i fiori si preparavano profumi e si ricavava anche l'olio da massaggio (attraverso la macerazione) per combattere reumatismi e dolori. Oggi come tonico del cuore e della circolazione si trovano in commercio i gemmoderivati (Syringa vulgaris macerato glicerico). Era antica credenza che le fate amassero stare tra i fiori di Lillà e che piantato in un luogo lo purificasse dal male. I fiori freschi potevano servire ad allontanare gli spiriti da luoghi infestati. L'olio era impiegato nei rituali di equilibrio mentale, per i poteri psichici e la purificazione.
Ciao Edith